domenica 5 dicembre 2010
sabato 11 settembre 2010
miss u, zena
Io ogni tanto, in un posto piccolo, mi chiedo quale sia il mio mondo.
venerdì 20 agosto 2010
E mo?
Two roads diverged in a wood, and I – I took the one less traveled by
venerdì 11 giugno 2010
Rifugio dei sempre, l'ipocrisia dei mai
Finalmente mi posso permettere di dormire in mutande.
mercoledì 9 giugno 2010
domenica 16 maggio 2010
giovedì 13 maggio 2010
Caro il mio Francesco
"caro il mio Francesco è il momento dei saluti so che mi son fatto prendere la mano e allora vado avanti a cantare della vita Allora a 50 anni sa ANCORA incazzarsi? Meno male. Ah dimenticavo.. Promette di essere bellissima. No no, lo è.
ci avremmo riso sopra se ne avessimo parlato
lo so che non ha senso starsi a lamentare
di alcune conseguenze del mestiere
perché uno sfogo fa sbagliare spesso la misura
ma come ti dicevo son le quattro del mattino
l’angoscia e un po’ di vino
sempre e solamente per come io la vedo"
lunedì 29 marzo 2010
Mah...
Ma uno con la serie 1 può essere un poeta?
martedì 23 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
sabato 27 febbraio 2010
Elton John e gli Ogoni parte 1
Stasera voglio raccontarvi una storia. A modo mio.
Dovrei pisciare prima, ma me la tengo. Me la tengo perchè non c'è tempo da perdere.
E poi perchè sono un rimandapiacere. Godo dell'attesa del piacere, mai del piacere stesso. Maledetto me.
Torniamo alla nostra storia.
Ci sono voluti 5 tentativi per ucciderlo. 4 fallite impiccagioni e lui che continuava a ripetere ai boia:'Perchè fate questo a me'?
A pochi passi il mare.Occhi fieri e uno che fa fatica a non sorridere. Mi da questa impressione.
Uno stanco di avere pochi motivi per sorridere. Intelligenza e senso del dovere. Uno che non ha bisogno della cravatta per avere carisma.
Uno che sa. Sa che dovrà morire. Sa che morirà perchè sa e dice.
E' inventore della prima sitcom africana. Nello stesso periodo in cui in italia c'era casa vianello.
Una sitcom africana mi suona come un cactus in alaska.
Come un africano dal nome giapponese. Come una nazione piena di petrolio che deve importarlo perchè non ha raffinerie.
Si chiama Ken Saro-Wiwa quest'uomo che vale 15 milione di dollari. E un calcio in culo all'indifferenza.
Ken fa parte dell'etnia degli Ogoni, popolazione autoctona del delta del Niger.
Il Delta del Niger è pieno di petrolio. E di brava gente che vive di poco.
Combinazione fatale.
Ken ha studiato, ha avuto ottimi risultati a scuola e si riconosce subito nella figura di un intellettuale attivista.
Capisce tutto, e capisce che deve farsi capire da tutti. Per questo passa dalla poesia, alla prosa, alla tv, alla musica. All'arte. Dalla pittura alla danza.
Intanto la sua popolazione mangia gli scarti della raffinazione del petrolio. Si intossica. E non ha nulla in cambio.
Il suo ecosistema viene spazzato via dalle frequenti fuoriscite di petrolio nel delta. Da continui incidenti che ammazzano gente sfruttata.
Acque contaminate, terra avvelanata. Gente che vive di acqua e di prodotti della terra.
Ken Saro inizia a fare paura quando inizia a denunciare queste azioni a tutto il mondo. Inizia a far paura perchè sorride.
Inizia a fare paura quando si capisce che può attirare simpatie. Può accendere un vecchio riflettore sui profitti che compagnie petrolifere come la shell stanno facendo sulla pelle degli Ogoni e le altre popolazioni del delta.
Ken non vuole che la shella vada via. Vuole che il petrolio si trasformi in scuole, in strade, in ospedali, in libri, in piazze, in fontane. Non dell'America o dell'Europa.
Ma delle Nigeria.
Saro aveva già portato alla ribalta mondiale una delle tante tragedie africane: la guerra del biafra.
L'immagine che tutti noi abbiamo di quel genocidio, ossia quella del bambino con le gambe e braccia scheletriche e la pancia gonfia, la dobbiamo a lui.
Grazie al suo primo romanzo, Sozaboy.
Vado a dormire. E a pisciare prima. Anzi no me la tengo perchè domani, dato che mi devo svegliare alle 5, al primo suono di sveglia mi alzerò e non correrò il rischio di rimandarla fino alle 6.
Perchè dovro pisciare subito.
Vi lascio con una canzone. Guai non fosse cosi.
E' tratta da un film: Almost Famous. E' una canzone che parla di riconciliazioni e che mi fa stare bene.
Che ti fa abbracciare.
Ci vediamo presto. Molto presto.
mercoledì 27 gennaio 2010
Memento
Quando penso alla mia memoria, mi viene in mente una zebra che però dimentico subito.
Ho una memoria stupida, ma non dimentico le stupidaggini.
Come un articolo stupido su un giornalino stupido di una classe stupida.
Questo articolo stupido era insieme ad un altro articolo stupido che sollevò delle polemiche stupide su gite stupide.
E questo articolo parlava stupidamente della shoah.
Sono stati davvero gli 'ultimi giorni'?
Che stupida domanda.
La verità è che: Ragazzi non c'è tempo!