DAVID GRAY - THIS YEAR'S LOVE...
martedì 22 dicembre 2009
venerdì 18 dicembre 2009
lunedì 7 dicembre 2009
mercoledì 2 dicembre 2009
Salsicce, finocchietto e un amore assurdo.
Ah se me l'avessero detto di dover tornare.
Se mi avessero visto dovere dare il mio dovere.
Il dovere di piacere.
Cosa potevo? se non buttarmi in autostrada. Fare piroette finte, tentare di cadere e poi mangiare rubino.
Accecarmi da un sole, privarmi di un futuro, eccedere nell'orgasmo.
Sbagliare strade, invertire il pensiero e sentirmi un uomo alla Troisi.
Cosa potevo?
Se non arrabbiarmi di mille errori gia subiti, ma senza i quali non avrei potuto far niente.
Se non fischiettare, fare il buffone e non farmi mai la barba?
Se non correre a squarciagola e cantare un prefisso che chiedo spesso ultimamente.
Cosa?
Aspettare.
Non esistono pensieri passati, ma solo passati di pensieri.
Non esistono i ricordi, ma solo speranze che non siano inutili.
Non esistiamo noi, ma solo l'idea di qualcosa di migliore di essere soli.
Ho paura. Paura di essere felice e non poter chiudere piu gli occhi e sentirmi un eterno scontento.
Fatemi sentire pieno, traboccante, orlante e urlante.
Fatemi provare dolore. Voglio bruciare con dolo.
Dolore doloso.
Non tenetemi calmo. Non cercate la mia serenità. Non ascoltatemi mentre faccio la spesa.
Non fidatemi di come faccio l'amore.
Non chiedetemi di stare ad ascoltare il mio cuore.
Non pensate che non potrò uscire dalla vostra vita quando voglio. E rientrarci quando voglio.
Non rubatemi i mie capelli e la voglia di confusione.
Non pulitemi.
E invece...
Sporcatemi.
E non facciate di me un vero uomo.
Usatemi per essere usati. Guardatemi.
Chiedetemi.
Rivoltatemi e mettetemi in crisi.
Dubitate di me. E di voi stessi con me.
E poi però baciatemi. Con tutto il futuro che volete.
Attraversatemi. Con tutta la lentezza del vostro passato.
Quando ti vidi per la prima volta faceva freddo...non più.
Quando ti vidi per la prima volta era tutto assurdo.
Quando ti vidi per la prima volta pensai alla seconda. Poi alla terza. Poi non più.
Sto facendo confusione: come il finocchietto senza la sua salsiccia.
Come un amore assurdo.
La verità? Io faccio confusione.
E me ne compiaccio.
Non avrai nulla indietro. La cenere non torna carta. E una custodia non sempre protegge.
Disegnatemi. E toglietemi questa bislacca abitudine di usare parole forbite con una punteggiatura secca da primo della classe che non vuole ci sia un contraddittorio a riguardo dei suoi assiomi inconfutabili che non convincono proprio nessuno.
Nemmeno me stesso.
Nemmeno un albero di natale fatto con gran gusto da saper scegliere gli abbinamenti adatti.
Con il gran gusto di chi deve fare le cose per bene. Per reggere distanze intercontinentali.
Ecco avvicinarsi un dovere.
Un dovere di piacere.
Un piacevole, ancora una volta, dolore.
Ma cosa chiedo in fondo...?
Chiedo solo...
...solo una vasca da bagno.
E attorno il mare.
Tutto qui.
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