venerdì 31 luglio 2009

Cronache di uno stitico cronico

Ho preso da Carrefour una confezione di carta igienica da 16 pezzi.


E sulla quella carta da cesso ho fatto una promessa:
Me ne andrò solo dopo averla finita!

Perchè io me ne andrò, ancora una volta.
Me ne andrò sul più bello, ancora una volta.

Io me ne andrò perché in una scaletta dove ci sono gente come jimi hendrix, zztop, muse, lenny kravitz, viene sparata VIA di Baglioni, un motivo astrale deve pur esserci.
La verità è che ho sonno e questo post fa cagare.
Ma oggi non me ne frega un cazzo.

Sentirsi colpevole di una colpa colposa(forse, moooolto forse) non ha prezzo.
Per tutto il resto c'è il condom.

Ma ancora una volta la linea tra vittima e carnifice è uno spaghetto.
Ca pummarol ngopp.

STELLLAAAA EHI STEEEEEELLLLLLLLLLLLLAAAAAAAAAAAAAAA



martedì 28 luglio 2009

Copio One

Il quadro sotto è preso di sana pianta da un blog.

Le parole sotto sono prese di sana pianta da un blog. Lo stesso del quadro.

Avvolte le circostanze sembrano assomigliarsi. Ma è una virgola che fa la differenza.
O un punto.
A volte.

Il treno scivola silenzioso sulla laguna. Marghera sembra addobbata per festeggiare il natale.
Luce e fumi. Lì lontano, da qualche parte, il rosso sfumato del sole che muore.

Il mio seggiolino è quasi sul corridoio. Su un corridoio stretto, stretto, proprio vicino a una porta.
E' l'unico seggiolino singolo. Sono tutti da due, gli altri. Attaccati come gemelli siamesi, indivisibili.
Sembrano tanto contenti, gli altri seggiolini.

Lui è stato mutilato per fare spazio nel corridoio. Trova che sia ingiusto e si sente così solo.

Almeno ora ha me, spero di scaldarlo quanto basta. Ho poggiato con cura il giubbino lungo tutto lo schienale prima di sedermi. Ho badato a coprire pure i braccioli. Pensate che quando sono salito il poverino tremava dal freddo battendo i denti.

Ora mi confida che vorrebbe tanto stringere un atro seggiolino e accarezzarlo guardando la stazione di Mestre.
Criticherebbero le scape del signore in verde e forse, dopo, si darebbero pure un bacio. Ridendo.
Poi si addormenterebbero, si risveglierebbero, farebbero insieme l'amore.
Non mi sono fatto spiegare come fanno l'amore i seggiolini, mi avrebbe messo a disagio.

Per un attimo avrei voluto diventare un seggiolino, per consolarlo meglio.
Ma ne so troppo poco, non sarei credibile. Finirei spappolato sotto le chiappe del signore ciccione con la camicia bianca e le guance tonde e rosa.
E poi sarei proprio nel bel mezzo del corridoio stretto, stretto; posizione scomoda e pericolosa. E stretta.

Si sente solo, il mio seggiolino.
Gli farò promettere che non faccia sciocchezze, una volta che dovrò scendere a Treviso.
Sarebbe un peccato, è un seggiolino così intelligente e simpatico. E' pure comodo e carino.
E' un seggiolino un po' difficile, forse.

Da piccolo avrebbe voluto diventare il seggiolino di un aereo.
Oggi però non glie ne frega più niente.
Non pensa nemmeno alla prima classe.
Vorrebbe non essere più solo, però.
Si sente così solo, il mio seggiolino...
E a raccontargli bugie io proprio non me la sento

giovedì 9 luglio 2009

Tagli